RECENSIONE 'BIRTHDAY GIRL', DI PENELOPE DOUGLAS
L’autrice più amata dalle lettrici
italiane
Dall’autrice del bestseller Odiami come io ti amo
Dall’autrice del bestseller Odiami come io ti amo
Cosa
succede quando una ragazza si innamora proprio dell’ultimo uomo al mondo che
dovrebbe desiderare? Jordan non aveva un posto in cui andare quando Pike l’ha
accolta in casa. E Pike è stato sempre gentile e premuroso. Per la prima volta
dopo tanto tempo, lei si è sentita al sicuro. Jordan sa bene che lui, anche se
non lo dice, vuole proteggerla. Lo vede nei suoi occhi la mattina, a colazione.
E quando lui rientra, la sera, Jordan sente il cuore battere più forte. Ma sa
che deve smetterla di pensare a lui. Perché Pike è libero, ma lei è impegnata.
Pike l’ha accolta nella sua casa, cercando di rendersi utile. Ma non poteva
immaginare che le cose sarebbero diventate così complicate. Pensa continuamente
a lei e ogni volta che si incrociano in corridoio rimane senza fiato. Ma non
può avvicinarsi, dovrebbe togliersi quel pensiero dalla testa. Eppure più passa
il tempo e più Jordan diventa parte di lui. Una parte che non sarà mai libero
di amare. Non perché ha solo diciannove anni. Ma perché è la ragazza di suo figlio.
Dall’autrice
bestseller di New York Times, USA Today e Wall Street Journal.
9/10
Ancora una
volta Penelope Douglas ha colpito nel segno. Non vedevo l'ora di leggere Birthday Girl e le mie aspettative sono state di gran lunga superate dall'enorme forza narrativa di questo racconto, che mi ha trascinata in una lettura singolare e travolgente. Stavolta la penna di questa grande scrittrice si è cimentata in un romanzo davvero particolare, delicato e potente al tempo stesso, che mette in scena la storia di un legame anticonvenzionale, desiderato, pieno d'attesa, quell'attesa che può anticipare solamente le cose più belle della vita.
E ,di cose belle, la protagonista di questo libro non ha avuto modo di averne molte: una vita fatta di mancanze e sofferenze, che l’hanno portata a crescere prima del dovuto, e ha stabilizzare se stessa, a stringere legami basati sull'aiuto nel momento del bisogno, più che su un reciproco senso di appartenenza.
E' infatti questo il caso di Cole, il suo fidanzato, ex-migliore amico, che dimostra in tutto i suoi 20 anni, specialmente negli errori e nell'impossibilità di auto-gestirsi. Jordan è diversa, lei è pienamente consapevole di ciò che è giusto e sbagliato e, comportandosi sempre con grande maturità, sceglie continuamente la cosa migliore. Questo finchè non incontra Pike.
Chiudo gli occhi, faccio un
respiro e come ogni giorno prego: Fa’ che domani sia meglio di oggi. Soffio, la
spengo e sento quasi subito l’odore pungente del fumo che dallo stoppino si
alza in aria.
È sempre
lo stesso desiderio. Ogni singola candela. Ogni singola volta.
Dapprima Pike è solamente un conoscente con il quale, per la prima volta nella sua vita, scopre di riuscire a parlare a meraviglia. Fin da subito, c'è un grande feeling, che però viene stroncato da una scoperta inaspettata: Pike è il padre di Cole, il ragazzo di Jordan, che dopo l'ennesima ragazzata, Pike decide di ospitare a casa sua. Non avendo altro posto dove andare, anche Jordan si unisce, senza però rendersi conto di quanto la stretta vicinanza con Pike renderà tutto più difficile.
«Tu invece? Hai qualche idea su
come vuoi che sia il tuo futuro? Matrimonio, nozze, giorno perfetto, vestito
perfetto…?».
Lei
sospira e beve un sorso. «Del matrimonio non m’importa niente», dice, tornando
a guardare la televisione. «Voglio solo vivere».
Vivere.
Quelle
parole sono un pugno nello stomaco, e non so perché.
Forse perché anche io sto
ancora aspettando la mia vita.
Entrambi i protagonisti sono caratterizzati perfettamente, e un capitolo tira l'altro attraverso gli innumerevoli momenti di Pathos e coinvolgimento. Senza sbilanciarmi più del dovuto, voglio solo consigliarvi questa storia, sia che siate amanti del genere o meno, sia che amiate lo stile della Douglas o meno. Si tratta di una storia davvero bellissima, di un legame unico creato da una penna-maestra, che trascende il giusto e lo sbagliato, che segue solo il corso di un fiume inarrestabile, allegoria della vita stessa.
Per me sono 9|10!
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