sabato 24 settembre 2016

Recensione "Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'Urbano

"Ci saranno tante cose a cui dovrò abituarmi, e ce ne saranno altrettante di cui dovrò fare a meno. Il rumore dei tuoi passi, il tuo odore che svanisce sul cuscino, la luce del giorno in cui mi hai lasciato sola."
Voi non potete capire quanta forza ci sto mettendo nel scrivere questa recensione. Fino a due minuti fa, ero terribilmente indecisa se prendere il computer e lasciare che i miei pensiero su questo romanzo prendessero una forma concreta o se tenermi tutto dentro e pensare ad altro, per evitare di crollare. La verità, miei lettori,  è questa: non ho parole. Non ho abbastanza parole per esprimermi al meglio, per farvi capire il valore inestimabile di questo libro. Le poche parole che avevo  mi sono state rubate da Beatrice e Alfredo, protagonisti del romanzo di Valentina D'Urbano. Ma è giunto il momento, dopo quattro giorni di incertezza, di prendere in mano la 'penna'(metaforicamente parlando) e farvi conoscere questa storia graffiante e assolutamente meravigliosa.


Autrice: Valentina D'Urbano
Titolo: Il rumore dei tuoi passi
Editore: Longanesi
Prezzo: £ 10.00
Voto: Indescrivibile. 10/10
Trama: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi.
Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
"I gemelli. Ci chiamavano così. Dicevano che eravamo gemelli, e forse lo siamo stati davvero. Non adesso." 
RECENSIONE

Valentina D'Urbano è diventata una delle mie autrici preferite, e lo è diventata grazie a solo un libro. Quello che mi ha colpita ed affondata non è stata solo la storia. Certo, questo romanzo è indimenticabile, ma lo è anche per lo stile dell'autrice. Valentina ha una narrazione diretta, senza mezzi termini, semplice e scorrevole ma allo stesso tempo piena di significato. Quasi bruciante, nei suoi personaggi e nelle sue verità. La storia di Beatrice ed Alfredo è fatta di rabbia, brutalità, delicatezza e luce, e la D'Urbano non ci risparmia nulla. Questa è  la storia che voleva raccontare e non avrebbe potuto raccontarla meglio.

"Anche l'ultimo dei poveracci ha bisogno di una storia."
 Beatrice conosce Alfredo all'età di 8 anni. Entrambi vivono alla Fortezza, un luogo fatto veramente di polvere, dove per le strade si combatte la fame e la miseria. Crescono insieme, e piano piano tra loro si instaura un'amicizia fatta di silenzi capiti, di segreti, di tenerezza. Ma poi  si trasforma in qualcos'altro, in un amore selvaggio e graffiante, impossibile da controllare, incomprensibile nella sua complessità. Il romanzo, basato sui flashback, ci porta dritti nella vita e nei sentimenti di Beatrice e,  attraverso gli anni, scopriamo come le cose cambiano e si evolvono. Valentina ci mostra anche i vent'anni di Bea, ed è lì che scopriamo quanto le cose siano davvero diverse. Forse migliori, forse non ancora. Il rapporto tra i "gemelli" è  fatto di sbagli, ferite sanguinanti, ma anche amore. Un amore unico che li lega. Che li legherà per sempre.
"Non avevo  mai odiato nessuno come odiavo lui in quel momento. Non avevo mai amato nessuno come sentivo di amare lui in quell'istante."
 Alla fine del libro,  volevo piangere. Lo volevo davvero.  Ma le lacrime mi sono rimaste incastrate tra la gola ed il cuore, e non ce l'ho fatta. Questa storia mi  ha annientata, completamente. Non sapevo se avrei trovato il coraggio di scriverne una recensione, ma ora eccomi qua, e penso che sia la cosa più giusta del mondo consigliarvi questo capolavoro.
Per me è un 10/10. Indescrivibile ed indimenticabile.
Ora corro a leggere Non aspettare la notte, sempre di Valentina D'Urbano, perchè ormai non posso più fare a meno dei suoi libri.

E voi,  cosa ne pensate?  Lo avete letto?
Un saluto e alla prossima recensione!









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