lunedì 13 febbraio 2017

Recensione "Cose che nessuno sa" di Alessandro D'Avenia

Buongiorno, super Readers!  Come state? Oggi ho una meravigliosa novità! Per il blog è arrivata una nuova collaboratrice, che ama leggere ed è pronta a farvi conoscere le sue opinioni: Maggie. 
La recensione di questo pomeriggio riguarda uno dei capolavori assoluti di Alessandro D'Avenia, che Maggie ha adorato. Ecco a voi la sua recensione di "Cose che nessuno sa"!


VOTO 9\10

Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'"Odissea": così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino.

RECENSIONE 

"Quando hai paura è segno che la vita sta cominciando a darti del tu".

"Cose che nessuno sa" di Alessandro D'Avenia racconta storie di vita; non solo di quella dei personaggi, ma della vita di tutti noi. 
È un libro che non si legge, ma, nel pieno significato della parola, si vive; con lo scorrere delle pagine il lettore ha la sensazione di crescere, di maturare insieme ai personaggi. Anzi, il lettore È i personaggi; D'Avenia è riuscito a creare un quadro perfetto di personalitá e caratteri,  di colori e sfumature differenti, ognuno di etá diversa è racchiuso nella propria particolare fase di vita, con pensieri, passioni, timori, gioie, speranze in cui tutti si possono rispecchiare. 
Nei primi capitoli si pensa che ognuno sia già perfettamente inserito nel suo piccolo mondo, senza sentire l'esigenza di oltrepassare i confini del proprio pianeta per penetrare in quello di un altro; andando avanti, però, emergono situazioni o vi sono ambientazioni tali da costringere i personaggi,e quindi anche noi,a superare quei limiti, a spiccare il volo per viaggiare in tutta la Galassia,  scoprendo meravigliosi luoghi e panorami di cui in principio non si osava neanche immaginare l'esistenza.



La prima fase del libro puó apparire eccessivamente concentrata sull' "analisi logica" delle singole persone,con metafore continue che possono rendere la lettura noiosa e lo scorrere delle poche vicende descritte troppo lento; fortunatamente,non mi sono arresa alle banalità perché volevo arrivare fino alla fine per capire dove puntasse la storia e ho proseguito. 
Sono entusiasta e fiera della mia curiositá perché la seconda parte mi ha letteralmente catturata,a tal punto che ho divorato tutto il libro in un solo giorno. Il tempo della narrazione,dallo scorrere come l'acqua placida di un fiume in Pianura, è accelerato come quello della cascata più ripida delle cascate ripide; avvenimenti inaspettati,decisioni improvvise e avventure hanno preso il sopravvento, mettendo finalmente in azione quei personaggi all'inizio estremamente introspettivi. Penso che la scelta dell'analisi delle varie situazioni sia stata semplicemente geniale: l'autore è riuscito a entrare nell'ottica del modo di vivere di tutti i caratteri,inizialmente racchiusi nelle proprie paure e trafitti dal terrore del cambiamento. Al primo ostacolo, visto come il piú pericoloso e insidioso,ci si inabissa in momenti di crisi esistenziali,che,per le difficoltà di trovare una soluzione,sembrano eterni,proprio come sembra interminabile la prima parte del libro; successivamente,però,con il passare del tempo e con lo scorrere delle pagine, ciò che veniva ritenuto impossibile, si rivela una piccola goccia dell'Oceano.
Arriva così un punto in cui,dopo essere riusciti a slegare ogni più piccolo nodo del filo dell'esistenza,ci si rende conto anche della forza,dell'impegno,del coraggio,usati per superare le sfide precedenti,realizzando di poterne superare tante altre e di poterne uscire invincibili. 
Le esperienze più brutte sono quelle che danno più potenza, e immunità,in quanto,dopo aver raggiunto il centro del labirinto,si attribuisce il giusto valore ad ogni singolo sforzo,movimento,passo che prima veniva sottovalutato; è in quel preciso istante che si capisce l'importanza delle piccole "cose che nessuno sa" e della loro bellezza, ed è lí che si inizia a vivere la vita vera.
Ho amato questo capolavoro,questa guida alla vita,perché sentita consigliata e compresa dallo scrittore e dai personaggi,che sono diventati miei amici.
Consiglio questo libro a coloro che considerano sé stessi e la differenza che possono fare per qualcuno anche con gesti all'apparenza insignificanti,ma che nascondono una magia immensa e soprattutto alle persone che hanno paura di oltrepassare i propri limiti. 
"Ed è quando raggiungi la cima della salita, che ti ritrovi davanti al panorama piú bello che tu abbia mai visto". 
E voi, la pensate come Maggie?
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