giovedì 2 marzo 2017

Recensione "Into The Darkest Corner" di Elizabeth Haynes

Vorrei potermi scrollare di dosso questa sensazione. Non si tratta del timore che un giorno possa venire a cercarmi. Più che altro, è una certezza. Non mi chiedo se scoprirà dove vivo, ma quando.
Non potevo introdurre questo post senza una citazione di uno dei libri più terrificanti e inquietanti che abbia mai letto. Forse perchè si tratta di una cronaca terribilmente verosimile, o forse perchè l'autrice mi ha trascinata in una storia in cui nessuno vorrebbe vivere, ma che purtroppo molte persone conoscono fin troppo bene. Ho impiegato quasi un mese, per leggere questo romanzo. Ed ora vi spiegherò il motivo.



VOTO: 9.5|10

 È un venerdì sera del 2003, a Lancaster. È Halloween e i bar in città sono pieni come calderoni straripanti. Vestita da sposa di Satana, con scarpe di seta color ciliegia e un abito di satin rosso aderente con cui ha già rimediato più di un palpeggiamento nei bar dove si è rifornita di sidro e vodka, Catherine Bailey entra al River, l'ennesimo club della serata. Per stare dietro a Kelly, una tizia incontrata al bancone di un bar eccentricamente vestita come una strega senza scopa, punta verso il prive. Bloccata da un muro in abito color carbone, solleva lo sguardo e incrocia due incredibili occhi azzurri sormontati da capelli corti e biondi. È il colpo di fulmine per Cathy, l'incontro che pone fine alla sua spensierata esistenza di ventiquattrenne single attratta dai tipi di una notte soltanto, di cui non ricordare nulla, nemmeno un dettaglio, perse, come si è, nei fumi dell'alcol... È un giorno del 2008, a Londra, quando Catherine Bailey si accinge a uscire da casa. Tira le tende del salotto e della sala da pranzo lasciando la solita apertura, passa e ripassa la mano sul telaio delle finestre per verificarne la chiusura, controlla che la maniglia della porta sia girata sei o, meglio, dodici volte. Deve essere precisa, perché se trascura una sola piccola cosa, se sbaglia di un solo centimetro nel sistemare, per esempio, le tende, occorre ricominciare daccapo.

"E' solo che...ti amo. Tutto qui."
Il mio cuore spiccò il volo, naturalmente. Da quel momento, ogni volta che lo guardavo e rammentavo quelle parole, provavo l'istinto di sorridere e urlare dalla gioia.
Ma non era tutto.
Non riuscivo a liberarmi della sensazione che fosse stato sul punto di dirmi dell'altro, qualcosa di completamente diverso, di spiacevole. E all'ultimo secondo aveva cambiato idea.



RECENSIONE

Sentiamo sempre storie come questa. Vediamo immagini raccapriccianti alla televisione, leggiamo articoli terribili sui giornali, scorriamo una notizia dietro l'altra senza quasi accorgercene. E' una realtà che comunque, in ogni caso, non ci appartiene. Appartiene solo ad un altro mondo, seppur simile al nostro. Non succederà mai qui, ci ripetiamo. Non succederà mai a chi amo, ci ripetiamo. Non succederà mai a me, ci ripetiamo. E se succedesse?


Into the darkest corner di Elizabeth Haynes racconta una storia claustrofobica, cupa, che mette i brividi e che, come ogni tragedia, inizia nel migliore dei modi.
Catherine è una ragazza nel pieno dei suoi vent'anni, svolge un lavoro che ama, ha delle amiche che adora e, soprattutto, sa come divertirsi. E' proprio all'entrata di un club che incontra Lee. 
Lee, che incarna un lupo travestito da agnello, corteggia Catherine, con i suoi modi gentili e amabili, e in poco tempo lei ha perso totalmente la testa per quest'uomo che sembra essere caduto dal cielo. Lee piace a tutti: le amiche di Catherine continuano a ripeterle quanto sia fortunata ad avere accanto una persona come lui. Dapprima, lei è felice, finalmente sente di aver trovato qualcuno da amare e che la ama a sua volta. Si può essere più fortunate?
Dopo soli pochi mesi di fidanzamento, Catherine va a vivere con lui. E più la convivenza si fa duratura, più le cose cambiano. In un primo momento, ci sono le uscite notturne di Lee "di lavoro"; poi piccoli e sottili accorgimenti sull'aspetto di Catherine che si fanno sempre più frequenti, il divieto di uscire troppe volte di casa, la tacita richiesta di lasciare il lavoro. L'amore, o quello che sembra amore, spingono la protagonista a non farci caso, a chiudere entrambi gli occhi, a sopportare passivamente ogni lato del suo fidanzato, e a dirsi che le cose vanno bene così anche se non vanno affatto bene.
La fine di tutto arriva quando la convinzione si è già fatta strada nella mente di Catherine: Lee le mostra il suo vero volto. Cupo, violento, aggressivo e perverso. Lei diventa la vittima, privata di ogni dignità, e lui il carnefice insospettabile.



Anni dopo, Catherine non è più la ragazza di un tempo. Violata nella mente e nel corpo, ha sviluppato una forma di difesa chiamata disturbo ossessivo-compulsivo, che le ha imprigionato la mente in un mondo fatto di rumori inquietanti, di serrature di ogni tipo, di abitudini regolari. Non ha contatti con l'esterno. Questo è quello che le fatto Lee: l'ha cambiata, l'ha distrutta, ha disintegrato ogni singola parte integra della sua persona insidiandosi nella sua mente. E Catherine subisce un altro profondo annientamento quando si rende conto che il suo incubo non è destinato a finire, quando una telefonata le comunica che Lee è uscito dalla prigione...


Questo non è un thriller. E' molto di più. E' una cronaca verosimile, che ti striscia nell'animo, che si incolla ai tuoi pensieri e non ti fa pensare ad altro. Elizabeth Haynes narra la storia di due donne, del Prima e del Dopo e, con sorprendente sensibilità e studiata freddezza, ti guida nella cervello di una persona prima integra e poi distrutta, prima viva e poi morta. Un libro semplicemente spettacolare, in ogni suo punto di vista.
Ciò che più terrorizza, e che rende la lettura una lenta e difficile lettura, è il pensiero - assillante- che questa non sia solo una storia, che questo non sia solo un libro. Supera la retorica della cronaca verosimile, perchè narrato in modo così vero da esortare le persone a riflettere, su questo tema. Sulla violenza domestica, violenza di genere, che colpisce la componente psicologica più di ogni altra. Incita a cercare di capire il motivo per il quale certe persone sopportano, altre si ribellano, ed altre ancora ignorano. Sprona a non dimenticare che in certi luoghi e certi posti, a volte anche dietro un sorriso forzato e meravigliosamente sincero, queste atrocità accadono regolarmente, e noi dobbiamo sforzarci di non dimenticarlo.

Il mio voto è 9.5/10!

E voi, avete letto questo romanzo?
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