martedì 25 aprile 2017

Recensione "CORRUPT" di Penelope Douglas

"Corri quanto vuoi,
 piccolo mostro.
 Noi siamo più veloci."


VOTO: 6/10

Si chiama Michael Crist. È il fratello maggiore del mio ragazzo ed è come quei film dell'orrore che guardi coprendoti gli occhi. È bellissimo, forte, e assolutamente terrificante. È il campione della squadra di basket del suo college e ora è diventato un professionista. Non mi vede neppure. Ma io l'ho notato. L'ho visto, l'ho sentito. Le cose che ha fatto, i misfatti che ha nascosto. Per anni mi sono mangiata le mani, incapace di distogliere lo sguardo. Ora sono all'università ma non ho smesso di osservarlo.
 È un pessimo soggetto, e non so quanto ancora riuscirò a tenere segrete le cose che gli ho visto fare.

Si chiama Erika Fane, ma tutti la chiamano Rika. È la ragazza di mio fratello ed è sempre in giro per casa nostra, sempre a cena con noi. Abbassa lo sguardo quando entro io, e quando le sono vicino è come pietrificata. Riesco sempre a percepire la sua paura, e anche se non possiedo il suo corpo, so di avere la sua mente. È l'unica cosa che voglio. Almeno finché mio fratello non si arruola, e io trovo Rika da sola al college. Nella mia città. Indifesa. L'occasione è incredibilmente allettante.
 Perché tre anni fa per colpa sua alcuni miei amici sono finiti in prigione, e ora sono usciti.

RECENSIONE 

La Douglas è sempre la Douglas: scrittura che scintilla, stile accattivante, storie appassionanti e, semplicemente, la magia in tutte le parole che scrive.
Stavolta, in questo romanzo, la magia che ha sempre contraddistinto questa straordinaria scrittrice si tinge di nero, un nero assoluto ed inquietante, che pervade le pagine del romanzo come una nube soffocante e nociva, facendoci presagire il peggio.



Erika Fane, chiamata da tutti Rika, ha sempre vissuto in una teca di cristallo. Una condizione economica e sociale ottima, persone sempre pronte ad ascoltarla, e un posto dove andare quando i suoi genitori annegano nella disperazione del Troppo e nei segreti invisibili alla società: casa Crist.

Lì, è sempre accolta. E' così la benvenuta da far credere a tutti che un giorno sposerà Travis Crist, sedicenne pure lui, anche se lei sa fin troppo bene che non sarà così.
Non potrà mai essere così perchè lei ha occhi solo per il fratello maggiore di Travis, Michael, che invece non la calcola nemmeno. Per lui, è sempre stata la 'ragazzina di suo fratello', quasi una sorella, almeno finchè non giunge un momento tanto atteso: la Devil's Night. La notte del diavolo che precede Halloween.

Quella notte i quattro cavalieri, ovvero Michael ed i suoi migliori amici, - Damon, Kai, e Will -, indossano delle maschere terrificanti, compiono terribili crimini e diventano inaccessibili. Inaccessibili per chiunque, tranne che per Rika. Lei quella notte la passa con loro, ed essa termina con l'imprigionamento di Damon, Kai e Will. 
Tre anni dopo, i ragazzi sono usciti di prigione e cercano vendetta.
"Abbiamo aspettato. Siamo stati pazienti. E ora tutti i suoi incubi stanno per avverarsi."
Ve lo dico già da subito: dimenticatevi della serie Fall Away. Scordatevela totalmente, perchè Penelope questa volta ha creato una storia oscura, particolare, non adatta a chiunque, e del tutto differente da ciò che scrive di solito. 
Si potrebbe considerare una sorta di esperimento che, per me, è riuscito solo al 50%.



Dalla prima pagina fino a circa la metà, questo romanzo mi è piaciuto da impazzire. Nonostante non sia prettamente il mio genere, il modo Douglasiano ( sì, questo termine l'ho inventato io) con cui è stato scritto, l'atmosfera da cardiopalma, i continui flashback del Prima e del Dopo, l'inquietudine che caratterizza qualsiasi buon thriller, ed i personaggi poco inquadrabili, mi hanno fatto realizzare aspettative altissime per le scoperte future ed il finale del romanzo.
Aspettative che sono state deluse.

Deluse perchè, nell'altro 50%, l'autrice ha imbottito a dismisura il libro di situazioni paradossali, l'ha fatto straripare di quel troppo che stroppia, infarcendolo di scene dark romance fino allo sfinimento. E' vero, il libro è collocato in quel genere, ma ogni cosa diventa inverosimile ed irrazionale se si esagera con l'eccesso.




Anche le scelte dei protagonisti non sono da meno: Erika compie più volte scelte prive di logicità - a questo proposito, vi avviso su un momento controverso del romanzo che farà storcere il naso a molti e farà molto piacere ad altri - che hanno ben poco a che fare con le riflessioni o con la consapevolezza.

E cosa dire dei Quattro Cavalieri ? No, non quelli dell'Apocalisse  
Ovviamente sono tutti bellissimi, famosissimi, popolarissimi, oscurissimi, ed una serie di parole che terminano con -ssimi. Ma non è questo, il problema.

Il problema principale è l'indole vendicativa quasi intrinseca che provano tutti e quattro ed il fatto che tutta questa ferocia giri, pensate un po', intorno al nulla; intorno ad una convinzione, sì, che poi si rivela lo spettro di un'altra vendetta, di un altro personaggio. A danno di chi? Di Erika, è scontato.
Ed il finale non è un colpo di scena. E' il culmine, arrivato fin troppo tardi, delle assurdità e le insensatezze del romanzo.

Perciò il mio voto per questo romanzo è 6/10. Nonostante, nel complesso, per me non sia stato soddisfacente, la Douglas è sempre la Douglas ed i presupposti erano più che buoni. La prima metà è stata comunque un trionfo di suspance e la singolare scrittura nera è stata percepita forte e chiara.

Consiglio questo libro a chi desidera leggere una storia rossa e nera, in bilico tra ardore e tormento, qualcosa di potente non adatto a chiunque, che purtroppo si perde negli eccessi ma resta significativo.
Non so ancora se leggerò i prossimi libri della serie, ma non ne escludo la possibilità.


"Avevo creato un mostro
e da qualche parte fra sangue, 
lacrime, lotta e dolore
avevo capito che era amore.
Tutte le scintille nascono da una fiamma."

E voi, avete letto Corrupt? Cosa ne pensate?

Un abbraccio e alla prossima recensione!











4 commenti:

  1. Sono d'accordo con tutto un po troppo di troppo .. era partito bene solo che il suo uscire dagli schemi è leggermente troppo... e i personaggi un po troppo concentrati su i loro stereotipi sopratutto i "quattro cavalieri " ... bellissima recensione cmq graziee un bacio

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    1. Ciao Martina, condivido tutto! Grazie mille, un saluto <3

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    2. Mi sono qccorta solo ora che ho abusato della parola troppo che dici ahahhaha

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