giovedì 11 maggio 2017

BLOGTOUR "La Rosa Del Califfo" di Renée Ahdieh: Recensione



Shahrzad è stata la moglie del califfo del Khorasan. Era giunta nella sua dimora con lo scopo di vendicare la morte di altre fanciulle andate in sposa a lui. Poi il suo piano è saltato, Khalid non è infatti il mostro che tutti credono. È un uomo tormentato dai sensi di colpa, vittima di una potente maledizione. Ora che è tornata dalla sua famiglia, Shahrzad dovrebbe essere felice, ma quando scopre che Tariq, suo amore d’infanzia, è alla guida di un esercito e sta per muovere guerra al califfo, la ragazza capisce che deve intervenire se vuol salvare ciò che ama. Per tentare di evitare una sciagura, spezzare quella maledizione, ricongiungersi a un uomo di cui ora scopre di essersi innamorata, Shahrzad farà appello ai suoi poteri magici, a lungo rimasti sopiti dentro di lei…

"La vera essenza della rosa risiede nelle spine" 
RECENSIONE

Avete presente quel momento, quel preciso attimo quasi sospeso, in cui vi rendete conto -forse per la prima volta- che state leggendo qualcosa di indimenticabile? 
Sembra quasi un'utopia: com'è possibile riconoscere la totale bellezza di un romanzo leggendo solo le prime pagine? 
Con La Rosa Del Califfo è successo. Ed è stato indescrivibile.
Dopo aver letto quella meraviglia del primo romanzo (La moglie Del Califfo), avevo aspettative alte quanto i più grandi grattacieli di New York. E devo ammettere che sono state pienamente saziate.

Due innamorati testardi, che si proteggevano a vicenda dalla stessa minaccia, combattendo la stessa battaglia persa.


Renée Ahdieh ha creato una storia senza pari: il vastissimo territorio del Khorasan, sferzato dal vento del deserto e dalle atmosfere serpeggianti ed esotiche, è governato da un Califfo, di nome Khalid. Quest'uomo, poco più che ragazzo, è vittima di una terribile maledizione, che tutto il popolo vede come una crudeltà ed un mistero inaccessibile. Infatti, ogni fanciulla con cui si sia unito in matrimonio muore prima di vedere l'alba. Ma solo una ragazza, Shahrzad, riesce a superare la notte, perché lei è diversa. Lei incanta il Califfo narrandogli storie che non termina mai, racconti di luoghi lontani, magici, di cui Khalid non potrà più fare a meno. Poco a poco, i due si legano sempre di più, fino ad innamorarsi.
Il loro amore è ostacolato da tutti e tutto, soprattutto dalla terribile maledizione che pesa sulle spalle del Califfo, una maledizione a cui lui si è opposto e che, alla fine del primo libro, non è stata ancora spezzata.




Senza entrare troppo nel merito per non fare spoilers, vi dirò che La Rosa Del Califfo riprende la storia esattamente da dove era stata interrotta.
Ci narra della lotta di Shazi per tornare dal suo amore, per trovare il rimedio alla loro condanna, di magia ed incantesimi, di deserti senza fine, di personaggi cattivi e buoni -spesso non così facilmente definibili- e di tappeti volanti, ed infine di storie che nascondono sempre splendidi morali e fondi di verità. 

Era perché loro due erano due metà di un tutto. 
Lui non le apparteneva, così come lei non apparteneva a lui. Fra loro non si trattava di possesso. 

Si trattava di essere fatti l’uno per l’altra, di essere inseparabili.

La Rosa Del Califfo non è solo una rivisitazione di Le Mille E Una Notte. È molto di più: è un romanzo straordinario e originale che conclude una delle duologie più belle che mi sia mai capitato di leggere, con un epilogo da tachicardia
Un mix d'azione, storylines, sentimenti di ogni tipo, coraggio, indipendenza,  il tutto scritto con uno stile evocativo e ricco di potenza narrativa. 
Cosa si può desiderare di più?
Il mio voto è 10|10! E non vedo  l'ora di poter leggere le novelle. 


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E voi, avete letto questo capolavoro?


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