venerdì 19 maggio 2017

Recensione "Chiedi alla polvere" di John Fante

"Nulla ne è rimasto a parte la sua storia, che vi voglio raccontare." 



VOTO:  10/10

Pubblicato per la prima volta nel 1939 è uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in Italia e in Francia alla fine degli anni Ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. La saga dello scrittore Arturo Bandini, alter ego dell'autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. L'ironia sarcastica e irriverente, la comicità di Arturo Bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. Al centro della vicenda è il percorso di Bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l'incontro con la bella e strana Camilla Lopez...

RECENSIONE

Non è semplice parlare di questa lettura. Non è semplice perché mi è stata assegnata e non mi sarei mai aspettata che mi sarebbe piaciuta così tanto. Non è semplice perché narra di una storia controversa, ma che riesce ad entrarti dentro. John Fante, un autore che Bukowski ha sempre amato,  ci dà un quadro magnifico della sua vita, narrandola, però, attraverso un altro personaggio: Arturo Bandini. Si potrebbe dire che sia il suo Alter Ego, o chissà cos'altro. Quello che sappiamo è che Bandini è uno scrittore emergente. Un uomo che, inizialmente, scrive per fare soldi, per sopravvivere negli USA. Poi, si rende conto che non può fare a meno di questa sua passione, che gli toglie l'aria, il respiro. Che lo spinge a vedere la vita sotto un altro aspetto: quello letterario.

Ho un consiglio molto semplice da dare a tutti i giovani scrittori. Non tiratevi mai indietro di fronte a una nuova esperienza. Vivere la vita fino in fondo, prendetela di petto, non lasciatevi sfuggire nulla.

Arturo, italoamericano perfettamente consapevole dei pregiudizi sociali degli anni '30 in America, conosce Camilla. Camilla, una barista particolare, diversa nella sua unicità, che è messicana. Bandini si innamora perdutamente di lei e, in un confine tra odio e amore, i due si rincorrono per anni: uno segue e l'altra scappa. Scappa da Sammy, il suo vero amore, che però non la ricambia. Fugge dalla notorietà, dalla vita stessa.

– Ti odio – mi disse.

Lo sentivo quest'odio, potevo quasi annusarlo, o udirne il suono, ma sogghignai di nuovo. – Lo spero bene, ribattei. – Chi si attira il tuo odio non può essere altro che un tipo in gamba.

 E così questo romanzo altro non è che un libro d'amore, un amore non ricambiato. Altro non è che la disperata ricerca di una cultura con delle radici, sebbene non ce ne siano. Sebbene ci sia solo polvere, frammenti di qualcosa che c'è stato, e dalla polvere -si sa- non cresce nulla.
Questo libro è un capolavoro del novecento, è riconosciuto, ma è anche una storia profondamente verosimile.
E' reale Arturo, i suoi sogni, le sue speranze, il suo umorismo, il suo vivere; è reale la gioventù bruciata descritta in queste pagine, la beat generation di cui leggiamo tanto nei romanzi di Keroauc; è reale l'America dipinta da Fante, quasi soffocata dal pulviscolo, dalle crepe di sogni infranti di uno, nessuno e centomila americani; ma è reale anche lo slancio giovanile, il cercare risposte e modi febbrili per ottenerle, avere speranze innate verso il futuro e la meravigliosa sensazione, nonostante tutto e tutti, di potercela fare.

Così l'ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere. E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro.
 John Fante è nato a Denver (Colorado) l'8 aprile 1909, figlio di un abruzzese emigrato in America nel 1901. Nel 1935 scrive il suo primo romanzo, La strada per Los Angeles, pubblicato postumo nel 1985. Il vero romanzo d'esordio è Aspetta primavera, Bandini, uscito nel 1938. Del 1939 è il suo capolavoro Chiedi alla polvere. Tra gli altri suoi libri ricordiamo Sogni di Bunker Hill, La confraternita dell'uva, Dago Red, La grande fame, A Ovest di Roma, 1933. Un anno terribile, Full of Life, Bravo, Burro!, tutti già pubblicati presso Einaudi Stile libero. John Fante muore l'8 maggio 1983.

3 commenti:

  1. Io ho fatto una sorta di viaggio inverso. ho visto prima il film e poi ho letto il libro. ho trovato piacevoli entrambi, anche se non dei capolavori. non è uno di quei libri che leggerei due volte per il gusto di farlo ;)

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    1. Il film non ho ancora avuto la possibilità di vederlo, ma il libro l'ho amato follemente! Direi che su questo proposito la pensiamo un po' diversamente:)

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    2. La penso come Luigi.
      Ho letto questo libro su indicazione di Giulia ma non ne sono stato rapito. Sono arrivato alla fine per dovere e non per passione.
      I termini con cui viene descritta la passione del protagonista per Camilla sono piuttosto kafkiani, surreali, macchinosi.
      Parimenti, il modo di agire della donna è poco aderente alla realtà.
      Ottimo come sceneggiatura di un libro, meno efficace come romanzo.
      La prima parte del volume è lentissima. Il seguito diventa certamente più appassionante, ma sempre in maniera contenuta.
      anche io non lo leggerei due volte.

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